Archivio | dicembre 2012

In città giro in bici.

copÈ ormai un anno che sono andato via di casa trasferendomi dalla provincia alla città, oltre ai vari cambiamenti quali scoprire che i simboli che hanno le etichette dei vestiti hanno realmente un significato, sono passato dall’usare i veicoli motorizzati (auto, moto e mezzi pubblici) all’usare la bicicletta. Non è un cambiamento da poco, tutt’altro, perchè sapete benissimo anche voi che i ciclisti sono la categoria più odiata, persino più dei pedoni, addirittura più dei pedoni anziani o gli anziani automobilisti, probabilmente il top dell’odio è riversato sugli anziani che decidono di salire in sella a una bici. Il fatto è che passare dall’altra parte dello specchio non è mica facile, insomma io ero uno di quelli che li odiava, ho augurato cose molte brutte a quei ciclisti che cercavano in tutti i modi di farsi investire, mentre ora sono lì a sgambettare affannato e a farmi insultare la mamma.

Devo però essere sincero, spostarsi così è favoloso, non fai code, non aspetti ore che arrivino i mezzi, smetti totalmente di interessarti dei loro scioperi (anche se ormai è facile, scioperano a venerdì alterni), non spendi più i soldi della benzina e, cosa da non sottovalutare, muovi il culo. Si entra immediatamente in questa nuova tribù, soprattutto chi come me usa la bici tutti i giorni per andare a lavoro e comincia a riconoscere i volti degli altri ciclisti che quotidianamente si incrociano. Ormai non ho nemmeno più bisogno di controllare l’ora, se all’edicola di C.so Duca incontro la dolce vecchietta in sella alla sua Graziella verde, allora so di essere perfettamente in orario!

Tutto questo è molto bello, come in ogni cosa però c’è il rovescio della medaglia, un lato oscuro nella faccenda, a un certo punto scopri che l’odio degli automobilisti verso i ciclisti è nulla, nessuno odia più i ciclisti dei… ciclisti! Ragazzi parliamoci chiaro, noi ciclisti siamo una razza orribile, si può accettare praticamente di tutto ma ci sono cose che vanno al di là di ogni umana sopportazione, come l’ormai classico odioso individuo che scrive un messagio mentre pedala in contromano di sera, senza luci, sbandando (giusto per fare un esempio). Solo tre parole, PENA DI MORTE.

Ovviamente questo è un solo esempio delle varie tipologie di ciclisti che fanno schifo a Gesù, tra le tante troviamo:

L’OCA E I SUOI PULCINI
oca
Si tratta solitamente di una genitrice convinta che un carrello delle dimensioni di una 500, attaccato alla bici sia una buona idea. Per vostra informazione no, anzi è una pessima idea signore e se fossi io a decidere vi farei pagare il bollo per quei catafalchi.

I BROKER
broker
Penso non ci sia nulla da spiegare, auguriamoci tutti che il telefono gli cada e si distrugga, o gli venga rubato o che si caghino addosso mentre sono in ascensore.

I SIAMESI
siamesi
Le persone estremamente stupide in questione, pensano sia una ficata viaggiare fianco a fianco, chiaccherando spensieratamente e nel caso guardandoci male se noi poveri stronzi vogliamo passare.

GLI INVISIBILI
invisibile
Oggi sono proprio felice, ma si mi vado a fare un giro in bici, al buio, senza luci e perchè no, cerco di andare il più veloce possibile.”

Avendo ora presente il livello di alcuni piloti, perchè non parlare dei circuiti?

Esiste un luogo dove vige l’anarchia più sconsiderata, dove le regole sono parole senza significato e l’odio viene coltivato a colpi di pedalate e arcaici malefici, quel luogo è LA PISTA CICLABILE. Voglio immediatamente precisare che le città (in Italia) provviste di piste ciclabili non sono più avanti, semplicemente hanno trovato un modo furbo per creare nuovi parcheggi, nuovi parchi giochi, spazi aperti per chi ha voglia di una passeggiatina al centro della pista.

Volete di nuovo gli esempi? Sicuri sicuri? Ok dai, ecco qui due o tre pericoli che la quotidianità ci offre:

PARCHEGGI SIMPATICI
parcheggio
Ahah, rido perchè le righe che si ritrovano sulla fiancata le riconducono a qualche ex arrabbiato, che sciocchini. Mi raccomando eh, tenete sempre un chiodo a portata di mano!

SFIDA FIDO
cane
Probabilmente i padroni dei cani hanno una qualche attrazione particolare per la pista ciclabile, o semplicemente credono che i loro amici a quattro zampe preferiscano cagare sull’asfalto piuttosto che nell’erba. Fortuna che le merde non le raccolgono mai e ci offrono dei divertenti slalom da interpretare.

IL TERZO INCOMODO
ostacolo
Sono davvero centinaia gli ostacoli che si possono incontrare, ma chi di noi non si imbatte almeno una volta al giorno nel più classico dei pali? Beh, almeno qui non possono parcheggiare!

SEGUI IL BIANCONIGLIO
voragine
Concludiamo con le favolose voragini che si aprono ad ogni accenno di pioggia, perchè il vero problema di quando piove non è il bagnarsi, ma rischiare di cadere e perdersi in queste grotte.

Che dire amici, girare in città non è mica uno scherzo, senza contare quei sacchi di vomito pieni di malattie, che le bici hanno anche il coraggio di fottercele (a chi non è mai capitato?). In fondo però ci piace far parte di questa famiglia ed è proprio bello odiarci… ci vediamo in pista ragazzi se avete le luci o al massimo, ci incrociamo.

p.s.
Se qualcuno sa dove si comprano quelle favolose targhe per le bici, con scritto “NO OIL” me lo faccia sapere. Cheers.